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IWMRB #001 – Unwound – Leaves Turn Inside You

IWMRB (I Want My Records Back)
Ogni disco un racconto illustrato


Unwound
Leaves Turn Inside You
(Kill Rock Star, 2001)

spotify / apple music


Le tue foglie che cambiano colore e si staccano

di Andrea Provinciali
illustrazioni di Costanza Veroi

Ti sento qui. Ora. Tutto sembra ricordarmi di te. Come quando carico la moka. La mattina. Il caldo. Il sole che filtra dalla finestra. I rumori assordanti della città fuori. Il caffè che zampilla. L’aroma che esplode nel palato. I tuoi messaggi sul cellulare. Non sopporti il lavoro che fai. Ti sfoghi, ci scherzi su. È che da un po’ di tempo a questa parte troppo spesso dubito di te. Della tua esistenza. O meglio, del nostro coesistere. Se ti avessi solo sognata? Sei davvero mai stata dentro queste quattro mura? Se ti avessi soltanto inventata? Al di là di questo mondo vivi. E non so più come aggrapparmi a te. Sembri un fantasma che passa attraverso i muri. Invisibile. Che mi guarda e se ne va. Dopotutto “l’amore è un demone”, come quel ritornello infinito che canticchiavi sempre.

Ricordo, però, bene del tuo cuore spezzato. Della neve che a dicembre ti riempiva gli occhi. Di tutti i tuoi guai che nascondi sotto sale negli anfratti del tuo corpo. E che poi non riesci più a trovare. Dei pertugi dove le tue mani non hanno mai affondato le dita. Sperando che fossi io a a trovare quegli scrigni in cui macerano e ribollono i tuoi casini. Respirare, appena respirare. Così ti dicevo. Ma tu preferivi ingoiare il sale e spargertelo ovunque su quelle ferite mai cicatrizzate. Io lo bevo il sale, così mi dicevi. Brava, ti replicavo io, ficcateli nella gola tutti quei granelli. E tu li ingurgitavi a cucchiaiate e poi mi guardavi disgustata e fiera. Come quel giorno di metà ottobre in cui ci azzuffammo violentemente, poi mi fermai e tu mi sbattesti la testa contro la porta della cucina. Quasi mi uccidesti. Dolorante, seduto a terra, ti guardai prendere la tua roba e andartene via. Sperai di morire. Lì. Invece sono ancora qui a indugiare con la lingua sui moncherini dei denti spezzati mentre sorseggio caffè amaro. Che lo zucchero mi ricorda il sale. Sul frigo ho attaccato un bigliettino con un magnete:

“L’estate è fresca qui. Ti prego, torna anche il prossimo anno”

Ho inventato tutto un mondo, da zero, solo per nutrire la speranza di ritrovare il tuo amore. Da te non tornerei mai più. Ma in questo barattolo in cui mi sono rinchiuso è sempre estate, gli alberi sempre verdi, i denti sempre bianchi. Che il sale conserva, si sa.

Gli Unwound (1991 – 2002, Olympia, Washington) hanno tracciato le traiettorie più noise del rock indipendente americano, muovendosi su binari marcatamente post-hardcore e restando sempre fedeli alla filosofia DIY.  Il loro ultimo album Leaves Turn Inside You è un alternarsi incessante di atmosfere eteree, ruvidezze punk, melodie ora alienanti ora struggenti e ritmiche ossessive… il tutto cristallizzato tramite una scrittura sublime e liriche ispirate.

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