Descrizione
La ballata dell’amore cieco (3’ 03’’)
Fabrizio De André – 1966
Nel marzo del 1966 il ventiseienne Fabrizio De André pubblica il suo nono 45 giri. Lato A: La canzone dell’amore perduto. Lato B: La ballata dell’amore cieco. Liberi di credere il contrario, ma è difficile pensare che dopo sia venuto un disco singolo migliore, perlomeno in Italia. Del resto qui siamo dalle parti del genio. La musica della Ballata suggerisce una filastrocca quasi spensierata (strofe intramezzate da uno scanzonato tralalalallallalero), mentre il testo descrive la storia di un amore tragico. Un uomo (onesto e probo, sottolinea De André) è perdutamente innamorato di una donna che è legittimo immaginare di una bellezza assoluta, ma dal cuore di ghiaccio. La donna chiede al ragazzo due prove di morte. Lui le esegue, e quando lei scorge il suo ultimo sorriso, capisce che la morte non ha avuto la meglio sul desiderio d’amore: “Morir contento e innamorato / Quando a lei niente era restato / Non il suo amore, non il suo bene / ma solo il sangue secco delle sue vene”, chiude il narratore. Il racconto cantato ne La ballata dell’amore cieco è ispirato a una poesia di Jean Richepin, poeta francese del secondo Ottocento/primo Novecento. È con canzoni come questa che Fabrizio de André ha conquistato per sé l’immortalità meritata.
Chiole
Simone Chiolerio, ho 30 anni… Mi piace disegnare e ci provo un botto! Ragazzo simpatico, skateboarder… Per ragazze interessate, mi trovate su: instagram.com/chiole_comics