Descrizione
Cornutone (4′ 13”)
Squallor – 1981
Alla voce «genio» dev’esserci spazio per Gaetano “Totò” Savio; per forza. Come definire altrimenti un uomo che fu autore di pezzi entrati nella storia della musica leggera italiana, dalla porta principale – due su tutti: Cuore Matto di Little Tony e Maledetta Primavera di Loretta Goggi – e allo stesso tempo fondatore degli Squallor, i più svitati demenziali mai apparsi sul suolo patrio? Un tale personaggio meriterebbe un romanzo; qui si darà conto della sua carriera più mattacchiona (appunto), quella con il gruppo messo in piedi con Giancarlo Bigazzi – un altro macinatore di hit, da Gloria a Montagne verdi a Self Control – Alfredo Cerruti, Daniele Pace e Elio Gariboldi.
Cornutone compare in Mutando, settimo album degli Squallor, al principio degli anni Ottanta; è scritta e cantata in napoletano proprio da Totò Savio. Diciamo che il brano, scanzonato e ammiccante (!), non rientra alla voce «politically correct». Diciamo che c’è un triangolo piuttosto bollente di mezzo, mettiamola così. E tutto sommato, sì, è una canzone d’amore, e anche delle più schiette: «Yes, ma i chiav’ ‘o stess / e ‘i mica so’ fess, o yes».
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