Descrizione
Hybrid Moments (1’ 42’’)
Misfits – 1978
Raccontano che fu ascoltando un live dei Black Sabbath che Glenn Danzig decise di mettere su una band, i Misfits. È il ’77 e accade tutto in pochi mesi: il punk si affaccia sulle due sponde dell’Atlantico, tra l’Inghilterra di Damned e Sex Pistols e l’America dei Ramones, e i Misfits decidono di partecipare al gioco, aggiungendo da parte loro un tocco horror, nel look e nell’immaginario. Malgrado un crescente successo live, non trovano un’etichetta per il loro primo disco, Static Age, registrato nel ’78, rimarrà inedito fino al 1997, quando nel frattempo Danzig si è fatto da parte (con tanto di strascichi legali) e la band vive una nuova era sotto la guida di Jerry Only. Hybrid Moments, è la quintessenza del punk, chitarra trascinante e ritornello esplosivo (“Ooh baby when you cry / Your face is momentary / You hide your face behind these scars”). E come traspare da queste parole di lacrime e ferite, dietro la facciata horror-punk, il sottogenere che hanno inventato, resiste solida una cara vecchia scorza romantica. In un disco di cover, David Pajo, ex Slint e Zwan, ha reinterpretato alcune canzoni dei Misfits: Hybrid Moments non poteva certo mancare.
Bio Davide Abbina
Classe Novantuno, nato a Roma e cresciuto tra città e provincia, dopo la scuola ci mette un bel po’ a capire che fare. Poi si ricorda che gli piace raccontare storie e disegnare e molla tutto il resto. Frequenta la Scuola Romana dei Fumetti fino al 2013 e poi va in Francia per migliorare ancora un po’ il disegno. Tornato a casa vorrebbe uscire dal paradosso del comma 22 del fumetto.