Descrizione
Untlited 8 (11’ 45’’)
Sigur Rós – 2002
Arrivarono infine i Sigur Rós con questo album senza titolo e con otto canzoni anche loro senza titolo: un disco benedetto dagli angeli celesti per rischiarare l’inizio del nuovo millennio raccontando una musica nuova di ghiaccio e luci tremolanti nel nord più estremo. Era talmente inesprimibile, quello che i Sigur Rós intendevano raccontare, che Jonsi Birgisson, il cantante, ha dovuto inventare una lingua nuova, catturata direttamente dall’atmosfera o da qualche fiaba lontana persa nel tempo: una lingua venchiamata Hopelandic. Il disco senza titolo, invece, hanno preso a indicarlo con The Brackets Album, l’album tra parentesi, richiamando l’immagine di copertina. Una manciata di secondi di silenzio divide le due parti di ( ), e Untitled 8, l’ultima traccia, ne racchiude in sé l’intera malinconia. Un’orchestrazione di suoni che partono piano, eterei e chiari, per finire su movimenti incendiari, di chitarre lancinanti che si sovrappongono su un caos ribollente. Se questa canzone, e con lei il disco, è uno scrigno, allora lo scrigno contiene cuori e anime e mille bagliori mai spenti.
Bio Jacopo Starace
Classe 1989, dopo cinque anni di liceo artistico, si laurea in scenografia all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Durante gli anni dell’università scopre che sotto la coltre di nebbia cittadina respira un panorama galattico di illustratori e fumettisti incredibili; affascinato, così, decide di catapultarsi in quel mondo assurdo. Inizia in questo modo a collaborare con persone del settore (tra cui la rivista indipendente C.A.C.C.A.), esordendo prima con Amok e poi con Capgras, una storia breve per l’albo Gli angoli – Antologia di Follia a Fumetti presentato a Lucca nel 2015.